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29 novembre 2011

La crisi non fa sconti: occorrono anche strategie locali per sostenere artigiani e imprese

Ormai la certezza che l'economia italiana abbia grossi problemi è sotto gli occhi di tutti. Tutti stiamo rivolgendo lo sguardo e le speranze nel nuovo Governo di Mario Monti, che ha il pregio di non aver negato la situazione italiana come ha fatto per due anni il Governo di centro destra di Berlusconi. 

Il Governo sta muovendo i primi passi e valuteremo l'impatto che avranno anche sul lato del sostegno alle libere professioni, se attueranno una riforma del fisco che agevoli la creazione di posti di lavoro, insomma che dia slancio alla realtà importantissime degli artigiani e delle piccole imprese italiane.

Noi come lista Civica crediamo che anche a livello locale si possano fare delle scelte e si possano avere delle strategie che si vadano a sommare a quelle implementate a livello nazionale. Già in altre occasioni abbiamo chiesto all'Amministrazione Ronchi di fare dei passi in questa direzione. 

Il primo passo è incontrare gli artigiani di Brugherio e le associazioni di rappresentanza per aprire il dialogo e raccogliere la disponibilità a lavorare insieme. Contemporaneamente andrebbe chiesto allo Sportello lavoro di preparare un quadro aggiornato su artigiani e imprese di Brugherio (presenze, settori, evoluzione, addetti, ecc.). Avere il polso della situazione è decisivo per sapere come poter trovare delle politiche adeguate. Si può coinvolgere la Scuola Clerici e avviare un lavoro a livello sovracittadino. 

Se consideriamo a questi due anni e mezzo di Amministrazione Ronchi vediamo grosse difficoltà ad operare fuori dai confini della città: è necessario un colpo d’ala per evitare la marginalizzazione di Brugherio e valorizzare la nostra collocazione di cerniera fra la Brianza e l’area vasta della città di Milano. Crediamo che si debba andare a parlare con l’assessore provinciale al lavoro e all’industria per dare spazio a Brugherio nelle sedi dove si ragiona di impresa, di mercato, di sviluppo e di innovazione. Si deve andare a parlare con le Università: con il Politecnico e con la Bicocca (ad esempio) per verificare la possibilità di portare a Brugherio progetti, occasioni di sviluppo, eventi, occasioni di ricerca… Coinvolgere il sistema e le Fondazioni Bancarie. Artigiani e imprenditori non devono perdere i contatti con i motori dell’innovazione (in una logica che guarda sia al presente, sia al futuro).

Quando si parla di urbanistica e di governo del territorio si pensa solo alle case... Perchè non utilizzare alcune aree edificabili per creare centri di studio, di ricerca e distaccamenti di università? Perché non ragionare con la Provincia di Monza e Brianza e con la Provincia di Milano, con le Associazioni di categoria, con le Università, con gli artigiani e gli imprenditori di Brugherio di progetti di sviluppo, di accordi per non perdere le occasioni che il mercato offre, di azioni per rilanciare l’economia, la ricerca, l’innovazione? 

Soprattutto è allucinante sapere che il Comune di Brugherio (come spesso capita anche ad altre amministrazioni) ha debiti verso fornitori, professionisti e artigiani locali, non vengono pagate fatture anche dalla primavera scorsa! Come può un artigiano o un professionista non essere pagato proprio dal suo comune? Proprio in questa fase di crisi? Solo per cercare di salvare il bilancio precario del Comune?
Se gli artigiani, gli imprenditori, il lavoro ci sta davvero a cuore, allora a Brugherio serve un impegno più serio, concreto e lungimirante.
Le nostre imprese e i nostri artigiani non possono aspettare.

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